DI NICOLA UCCI
Delle 500 specie di uccelli migratori presenti in Europa ben 370 sono state avvistate nel Delta del Po, dove le acque dolci del fiume si ” sposano” con quelle salate del Mare Adriatico. Da questa unione si forma il Delta del Po ed è qui che nascono le valli di acqua salmastra , regno incontrastato dell’anguilla che trova un ambiente favorevole per diventare adulta. Le valli del Delta del Po, comprendono anche la Riserva Naturale Gran Bosco della Mesola, che, con una superficie di 800 ha, si estende trai i comuni di Mesola, Codigoro e Goro. E’ un bene prezioso, miracolosamente giunto fino a noi, integro, non deturpato dalla bramosia distruttrice dell’uomo. Viene concesso ai turisti di visitare il parco accompagnati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato. L’animale emblema di questa riserva è il cervo di razza italiana. Ne restano 250 esemplari, gli unici autoctoni presenti in tutta la penisola.
Nel Ferrarese si scopre il paesaggio del Po di Volano, con la Sacca di Goro, dove non solo ci si perde in barca tra orizzonti sconfinati e imprevedibili, ma si assiste alla produzione delle Vongole di Goro, mollusco pregiato della specie “Tapes”, apprezzato e venduto a livello.
Nel Delta del Po, nel versante Emiliano-Romagnolo, si trovano due gioielli impareggiabili: la città lagunare di Comacchio e l’Abbazia di Pomposa.(50 km.da Ferrara o Ravenna)
Quello che stupisce di Comacchio è il centro storico che nasce dalla unione di 13 isolotti ora collegate da ponti . Una piccola laguna percorsa da un intreccio di canali sulle cui sponde sorgono le abitazioni dei pescatori. I canali congiungevano le valli, dove alloggiavano le anguille, con le case dei pescatori. Le anguille pescate venivano conservate marinate (cotte, salate e conservate immerse nell’aceto), così potevano essere consumate tutto l’anno e vendute in tutta Italia. La marinatura dell’ anguilla, un tempo attività fiorente svolta da ogni singolo pescatore, fu concentrata ai primi del ‘900 a Comacchio in un unico capannone, la Manifattura dei Marinati. Oggi la marinatura delle anguille, eseguita con metodi tradizionali, è ritornata in auge, dopo un periodo di oblio, nella stessa Manifattura, in parte adibita a museo, che racconta la storia dell’anguilla. Nel periodo autunnale è possibile vedere l’intero ciclo di lavorazione di acciughe, acquadelle e soprattutto anguille, con la preparazione che viene fatta nella Sala Fuochi e prevede quattro fasi principali: il taglio, la spiedatura, la cottura ed il confezionamento.
Sui canali si affacciano anche le case dei gendarmi, quelle delle autorità civili ed ecclesiastiche che si alternavano nel comandare ed esigere esosi tributi dai poveri pescatori. Con l’avvento della Repubblica Italiana, nel dopoguerra, i 60mila ettari di valli che ospitavano le anguille si ridussero a 11mila e l’economia del posto imboccò la strada dell’agricoltura. Sopraggiunse anche l’economia balneare che coinvolse i lidi di Volano , delle Nazioni, di Pomposa, degli Scacchi, degli Estensi e di Spina. Spiagge e villette a schiera sostituirono la pineta che correva lungo la costa.
La “Sagra della seppia e della canocchia” che si tiene a Porto Garibaldi, frazione del Comune di Comacchio, è sicuramente un appuntamento da non perdere per assaporare le numerose ricette tradizionali della cucina comacchiese, tutte a base di pesce e di anguilla, con succulente ricette a base di seppie, canocchie e prodotti ittici locali, cucinati secondo l’antica tradizione.
Il Delta del Po conserva un bene architettonico prezioso: l’Abbazia di Pomposa. Dal sesto secolo d.c. vi giunsero i frati Benedettini che trasformarono un vecchio luogo di culto pagano posto su una isola circondata dal Po (oggi è su terraferma) costruendo sull’isola la splendida Abbazia, gioiello d’arte che, nonostante i secoli trascorsi, ha resistito alle ingiurie del tempo e degli uomini e può essere a ragione considerato come uno dei capisaldi della storia artistica del Medioevo padano. Bellissimo nella chiesa il pavimento in mosaico e tarsia marmorea, l’atrio e il campanile che domina con la sua altezza e la terminazione conica la piatta campagna circostante, e soprattutto gli affreschi all’interno della chiesa, del refettorio e del capitolo.